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L’art. 37 del Decreto Semplificazioni sancisce che dal 1° Ottobre 2020, le aziende dovranno disporre di posta elettronica certificata, PEC, il proprio “domicilio digitale” da comunicare al Registro Imprese o ai propri Ordini professionali di appartenenza.

Era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Finora, però, la mancata comunicazione prevedeva solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese.

Ora con il Decreto Semplificazioni convertito in Legge n. 120 l’11 settembre 2020, scattano le multe per chi non è in regola:

  • Per le società da 206 euro a 2.064 euro
  • Per le imprese individuali da 30 a 1548 euro

L’obiettivo è quello di semplificare i rapporti tra Amministrazione, imprese, professionisti e cittadini.

Domicilio digitale: che cos’è?

Il domicilio digitale è semplicemente il servizio di recapito certificato (PEC) inserito nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente e reso disponibile alle Pubbliche Amministrazioni e ai gestori di pubblici servizi per le comunicazioni.

Il domicilio digitale quindi sostituisce in tutto e per tutto il proprio domicilio fiscale e verrà usato dalla Pubblica Amministrazione per inviare atti, notifiche, multe, cartelle esattoriali, avvisi di giacenza, atti giudiziari e comunicazioni di ogni tipo.

Per chiedere il domicilio digitale basta dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata o PEC e comunicare il proprio indirizzo al Comune di Residenza, che provvederà a effettuare l’iscrizione presso l’ufficio anagrafe.

L’iscrizione e le eventuali variazioni sono totalmente gratuite visto che risultano esenti dall’imposta di bollo e dai diritti di segreteria. L’unico costo riguarda l’abbonamento per ottenere la PEC.

I Vantaggi

L’utilizzo della PEC/Domicilio digitale semplifica molto la comunicazione con la PA ed in particolare consente:

  • risparmi economici notevoli,
  • riduzione di tempi di attesa e spazi di archiviazione fisici ingombranti,
  • spedizione e ricezione telematica più efficienti e semplici

Ma non dimentichiamoci che è obbligatorio conservare le PEC.

Conservazione Obbligatoria della Posta Elettronica Certificata (PEC)

Normativa

I messaggi PEC rappresentano una corrispondenza con rilevanza giuridica dell’attività dell’impresa, pertanto devono essere conservati per 10 anni in osservanza all’art. 2220 cod. civ. Inoltre, i messaggi PEC che presentano un contenuto rilevante ai fini commerciali devono essere conservati anche per soddisfare la norma fiscale (art. 22 del d.P.R. 600/73).

E’ onere dell’utilizzatore della PEC procedere ad una sistematica conservazione dei messaggi di posta elettronica certificata.

Noi di ASP Italia, in partnership con Namirial, accreditati presso AGID, possiamo aiutarti con il servizio di Pec e di Conservazione a norma per le PEC con relative ricevute di notifiche:

Conservazione digitale delle PEC

 

Il processo consente di:

  • monitorare automaticamente gli account PEC senza alcun intervento da parte dell’utente rimanendo di fatto completamente trasparente per l’utente finale.
  • archiviare e conservare digitalmente i messaggi PEC e le relative notifiche.
  • liberare spazio dall’account di posta, le PEC conservate possono essere cancellate manualmente dall’utente oppure in modalità automatica da parte del servizio.
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